I succhi di frutta identificano alcuni tra i prodotti più diversificati ma anche più discussi che possiamo trovare presso i comuni supermecati, in quanto rispetto al passato la loro differenziazione è molto più marcata, e questo porta alcuni a non essere esattamente salutari, fino a non apparire neanche come “veri” succhi di frutta. Quali sono i prodotti da non scegliere?
Da tempo anche i prodotti a base di frutta lavorata hanno visto una presenza di elementi aggiuntivi, dai conservanti fino ai coloranti ma anche molto spesso zuccheri e sostanze aggiunte. Riconoscere cosa stiamo per acquistare è un qualcosa di assolutamente necessario, in particolare se abbiamo a cuore la nostra salute. Da quali succhi di frutta è saggio prendere le distanze?
Non sono tutti uguali
Apparentemente sono tutti uguali ma in realtà i succhi di frutta in senso stretto sono solo alcuni, ossia quelli che presentano un contenuto esclusivamente proveniente dal frutto che sia una spremuta o un concentrato. Trattandosi della frutta di un elemento indispensabile, appare anche consigliabile un consumo quotidiano, per questo sono stati concepiti elementi diversi.
E’ opportuno ricordare anche un fattore: il succo di frutta, anche quello “puro” e quindi di fatto da scegliere non è assimilabile al 100 % al frutto fresco in quanto vengono a mancare alcuni elementi importanti presenti nelle varianti fresche come le fibre, che hanno un notevole apporto in termini del bilanciamento del metabolismo, ad esempio impattando sulla digestione.
Succo di frutta: come sceglierlo
Anche legalemente e commercialmente parlando i vari prodotti che si definiscono “succhi di frutta” hanno subito una serie di categorizzazioni. Questo significa possiamo suddividerli in varie categorie, come vedremo, che sono estremamente diverse per consistenza, sapore ma anche nella loro concentrazione di ingredienti e quindi di impatto sulla nostra salute:
- Le bevande a base di succo sono quelle meno salutari: sono presenti ridotte quantità di frutta (che spesso non arriva al 15 %) il resto sono dolcificanti, zuccheri e additivi, legalmente basta che sia presente il 12 per cento di frutta
- Nettari di frutta, in questo caso è obbligatoria una presenza più elevata di frutta “pura” che però cambia a seconda della variante, però la presenza di zucchero, generalmente presente, non può essere troppo elevata (non oltre il 20 %). Al suo posto possono essere presenti dolcificanti
- Il succo di frutta puro, che deve presentare solo il succo e acqua aggiunta
Per ottenere il massimo, conviene consumare esclusviamente quest’ultimo, in quanto in particolare per chi soffre di condizione sovrappeso, ma anche di diabete o glicemia alta, non risulta essere consigliabile un consumo, soprattutto se costante. I pericoli sono legati al consumo continuo in quanto le bevande a base di succo sono più simili a quelle lavorate e “chimiche” che a spremute.
Il consumo del succo di frutta comunque non è consigliabile per i bambini molto piccoli in quanto non presentano un contesto nutrizionale completo, come si è detto, rispetto al frutto “completo”. Spesso le etichette sono molto evasive e possono confondere, per questo prima di acquistare è saggio “buttare un occhio”, sempre.